Creare acqua dall’aria: la nuova sfida umanitaria in Mozambico

Creare acqua dall’aria: la nuova sfida umanitaria in Mozambico

1691 2048 Jacopo Peruzzo

È possibile intraprendere contemporaneamente la sfida umanitaria e quella tecnologica? A quanto pare sì, e la si può anche vincere. A dimostrarlo sono state Humacoo e Seas, rispettivamente la fondazione di innovazione solidale e la società con sede in Svizzera, ma “core italiano”, la cui mission è quella di trovare nuove soluzioni alla fornitura di acqua.
Insieme, queste due realtà porteranno in Mozambico la WaterHouse, una fonte sicura di acqua bisterile e potabile che utilizza una tecnologia “Air to Water”, la quale consiste nel trasformare l’umidità presente nell’aria nella risorsa idrica e potabile. L’installazione della WaterHouse è prevista per marzo, nel centro di Maputo.

Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi in Senato, nella Sala dei Caduti di Nassirya, alla presenza dei senatori Nazario Pagano ed Enrico Aimi, in un incontro moderato dalla giornalista Cristina Buonvino.

L’iniziativa nasce per risolvere il problema della carenza d’acqua nei Paesi in via di sviluppo, visto che il sistema – già rodato in Namibia – è perfettamente replicabile ovunque, sebbene in questo caso si tratta di un esperimento che per ora avrà durata di un anno. «Avendo attentamente valutato esigenze locali e condizioni dell’aria, il progetto, nella fase di sperimentazione, consentirà l’installazione di un sistema in grado di produrre fino a 1.000 litri di acqua al giorno, con una temperatura media di 30 gradi e il 70% di umidità – ha spiegato Carlo Maria Tieri, direttore generale Humacoo Foundation Ong – L’obiettivo finale è quello di arrivare all’installazione di circa 30 – 40 WaterHouse in diverse aree».

Il progetto, come spiegato dall’ingegnere Angelo Crisci, technical sales manager di Seas, sarà alimentato da una rete elettrica cittadina, e come sottolineato dal project manager Humacoo, Alessandra Colella, l’acqua sarà commercializzata ad un prezzo di 0,18 euro al litro (quando la media in Mozambico è di 0,60 euro al litro). La commercializzazione sarà eseguita direttamente dal “rubinetto” e il surplus dell’acqua prodotta quotidianamente sarà distribuita gratuitamente alle persone meno abbienti attraverso una no profit locale.

Ad arricchire questa iniziativa, un’opera dell’artista francese Fabryce Hyber, la cui installazione sarà curata da Ram Radioartemobile mentre l’acqua potrà essere comprata con pagamento mobile, con contanti o criptovaluta (di quest’ultima, la gestione è affidata alla Ducatus Global).

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