Lavoro: boom di contratti, ma precari

Lavoro: boom di contratti, ma precari

1217 694 Jacopo Peruzzo

Finalmente l’occupazione torna a crescere, peccato però che sia sempre più precaria. Non ci gira molto intorno la Uil, che nell’illustrare il dossier “Il mercato del Lavoro nel Lazio”, realizzato dal sindacato regionale e dall’istituto di ricerca Eures, accende i riflettori sul preoccupante quadro che emerge nella provincia di Latina, in termini di mercato del lavoro.

Il quadro della provincia di Latina
In termini assoluti, gli occupati di Latina e provincia nel 2022 hanno raggiunto le 209.800 unità: si tratta del 9% del totale regionale, con un tasso di crescita dell’1,8% rispetto al 2021, quando erano 206mila.
«Praticamente – spiega Luigi Garullo, segretario generale della Uil di Latina – abbiamo registrato 3.800 occupati in più rispetto al 2021. Un dato positivo, frutto del superamento delle restrizioni dovute alla pandemia, che aveva fatto precipitare le persone occupate nel 2020 a circa 202mila».

Altro che parità di genere
Andando a guardare le dinamiche di genere, l’incremento occupazione è stato determinato in modo consistente dalla componente maschile, che ha registrato un incremento di 2.200 unità e raggiungendo i 128.900 occupati. Le donne lavoratrici sono invece aumentate di 1.600 unità, portando la quota totale a 80.900 unità. «Il tasso specifico di occupazione, che lo scorso anno ha segnato appunto un incremento pari a 0,4 punti percentuali (dal 55,1% al 55,5%), resta tuttavia strutturalmente al di sotto del valore regionale e nazionale (rispettivamente 61,8% e 60,1%)», prosegue Garullo.

Lavoro instabile
Le crepe più grandi vengono però evidenziate analizzando il modello occupazionale: «soltanto il 18,7 per cento (9.179 in valori assoluti) dei 49.032 contratti avviati nel 2022 ha avuto carattere stabile, (tempo indeterminato e apprendistato). La restante quota, pari a 39.853 attivazioni, ha rappresentato forme di occupazione precaria, di cui il 49,8% a termine, il 19,4% stagionale, l’8,6% in somministrazione e il 3,4% intermittente», si legge nel dossier. «Particolarmente allarmante è il dato relativo ai contratti stagionali – aggiunge Garullo – la cui elevata incidenza appare correlata all’importanza del comparto agricolo nell’economia pontina. Inquieta e necessita di risposte decise e concrete da parte di tutte le istituzioni la sempre più spiccata tendenza alla precarizzazione del lavoro, perché è una piaga che attanaglia il mercato del lavoro. Non si può più tollerare che sul precariato e quindi sulle spalle di tante persone si possa basare il modello di produzione, che ha portato a condizioni di vita inaccettabili soprattutto per i giovani».

Il dramma degli inattivi
Passando ad osservare i dati relativi alla disoccupazione, nel 2022 i cittadini in cerca di lavoro sono stati più di 21mila unità, un valore in calo del 13,9% rispetto al periodo precedente. «Latina è l’unico territorio del Lazio a registrare un aumento dei cittadini inattivi – conclude Garullo – che lo scorso anno sono aumentati di 2.700 unità rispetto al 2021, raggiungendo le 140.500 mila unità».

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