La provincia di Latina non riesce a contenere l’emigrazione dei propri residenti. A fare la differenza è l’emorragia che si registra in ben venti comuni su trentatré totali: un esodo talmente massiccio che quei territori in cui si registra un trend inverso non riescono a compensare. A metterlo nero su bianco è la Fondazione Think Tank Nord Est, in un rapporto che fotografa le tendenze demografiche in Italia, misurando le variazioni dei residenti nei singoli comuni tra il 2012 e il 2022. In tutto lo stivale, tra un calo demografico ormai cronico e diffuso e il sempre più incisivo fenomeno dello spopolamento dovuto all’emigrazione dai paesi alle città, o addirittura all’estero, tutti i piccoli Comuni (soprattutto quelli con meno di 3000 abitanti) registrano una forte diminuzione dei residenti. E a Latina accade lo stesso, se non fosse per qualche eccezione quasi straordinaria. Ponza, per esempio, con i suoi 3.348 abitanti, è riuscita a chiudere il decennio con saldo positivo, pari allo 0,64%. Anche Sonnino rappresenta un’eccezione che conferma la regola: mentre tutti i piccoli paesi vedono sempre meno nascite e sempre più residenti fuggire in cerca di nuove opportunità, il Comune ausono registra un aumento di residenti dell’1,41% negli ultimi 10 anni. Ma a portare a casa il risultato migliore in tutta la provincia c’è San Felice Circeo, che registrando un +14,11% di residenti, smentisce le voci che l’hanno troppo spesso etichettata come località appetibile soltanto per il turismo estivo. Il dato peggiore, invece, lo registra Campodimele: il Comune più “anziano” della provincia continua a soffrire la mancanza di ricambio generazionale, con sempre più giovani pronti a lasciare casa in cerca di nuove opportunità non appena ne hanno l’occasione.

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