Tamponi, poke bowl e la volata dello streaming: come sono cambiate le abitudini di acquisto

Tamponi, poke bowl e la volata dello streaming: come sono cambiate le abitudini di acquisto

2118 1412 Jacopo Peruzzo

Il 2021 è stato l’anno delle mascherine e dei gel disinfettanti per le mani, mentre il 2022 è quello dei tamponi anti covid, dei test sierologici e del saturimetro. Sono queste le new entries più ovvie nel paniere dei prezzi al consumo dell’Istat, elenco che l’Istituto rivede ogni anno per capire quali sono le abitudini di acquisto degli italiani e, ovviamente, come cambiano.

Cosa entra
Ma gli strumenti legati al Covid non sono le sole nuove entrate nell’elenco statistico: fanno il loro ingresso anche le poltrone da Pc (forse sulla scia dello smart working), la friggitrice ad aria, le sedute di psicoterapia individuale e il poke take away, il piatto di origine hawaiana a base di riso, pesce crudo e altri ingredienti esotici e non solo. E non è tutto: lo streaming continua la volata, sia per i film che per la musica.
Al fianco di queste novità, restano una serie di prodotti che rappresentano un caposaldo del paniere e quindi delle abitudini di acquisto degli italiani: il pane, le farine, il gas di città e il gas naturale di libero mercato, oltre che gli occhiali da lettura senza prescrizione.

Cosa esce
Gli italiani dicono addio al compact disk. Era ormai una questione di tempo, visto che si tratta di un prodotto superato ed incompatibile con le nuove tecnologie di archiviazione e memoria digitale (tanto che, ormai, neanche si installano più lettori cd sui pc). Ma scompaiono anche i cd musicali che, per l’appunto, fanno posto alle piattaforme digitali. C’è poi l’hoverboard, una vera e propria meteora che, fino all’anno scorso, aveva fatto tanto scalpore, per poi lasciare spazio ai monopattini e alle biciclette elettriche.

Le divisioni di spesa: come si evolve l’Italia
Al netto dei cambiamenti, c’è un elemento che accomuna tutti questi prodotti: la spesa dei cittadini è diminuita. Che si tratti di prodotti alimentari, bevande, abbigliamento, abitazione (acqua, elettricità e combustibili), servizi sanitari o comunicazioni e cultura: tutto è contrassegnato dal segno meno. Si salvano solo l’istruzione, i trasporti e i mobili e gli articoli per la casa.
Tutti questi cambiamenti, spiega l’Istat, «riflettono la costante evoluzione comportamenti di spesa delle famiglie ma anche l’impatto di eventi, come la pandemia tuttora in corso, che condizionano le scelte d’acquisto e la struttura della spesa per consumi».

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