
Dal mio articolo per LATINA OGGI
Martina ce l’ha fatta, ha superato la prova orale ed ha conseguito il suo diploma di Maturità. Lo ha fatto grazie alle sue compagne di classe, le quali hanno concluso per lei un percorso che, purtroppo, non ha potuto portare a termine da sola.
Martina Natale si è spenta lo scorso 12 giugno, a soli 19 anni, dopo aver combattuto per oltre due anni contro una grave malattia. Ma la sua battaglia non le ha impedito di andare a scuola, di frequentare le lezioni e di stare vicino alle sue compagne di classe, oltre che ai professori del VB Linguistico del Liceo Manzoni di Latina. Così come non le ha impedito di studiare, di fare i compiti in classe e di scrivere una tesina d’esame eccezionale, dove ha scelto di trattare della sua grande passione: il teatro.
Martina è scomparsa tre giorni dopo gli scrutini. Era stata ammessa agli Esami di Maturità, così come era prevedibile, e avrebbe soltanto dovuto affrontare le tre prove scritte e quella orale, così da ottenere quella pergamena che sancisce la fine degli studi al Liceo. Per quell’esame lei era pronta, aveva preparato tutto. Ed è per questo che le compagne di classe, così come i professori, hanno deciso di concludere il percorso di studi per Martina.
Le giovani colleghe si sono fatte carico dell’onere e la mattina del 6 luglio, in un’aula dove la commozione si toccava con mano, hanno portato la tesina di Martina per esporla alla Commissione d’Esame, alla presenza della famiglia e di tanti amici della ragazza.
Le studentesse del VB Linguistico si sono quindi presentate tutte insieme di fronte agli insegnanti, ai quali hanno presentato il “Lapbook” di Martina, ossia una mappa concettuale tridimensionale che riassume la tesina orale della giovane. Si tratta per l’appunto di un percorso sul teatro, scelta derivata dal grande amore di Martina per questa forma d’arte, che è stata affrontata in tutte le materie scolastiche: per la letteratura è stato citato Pirandello; per storia e filosofia è stata approfondita la “teatralità” dei regimi totalitari; per le scienze, invece, si è arrivati a trattare dei vulcani, in quanto simbolo della follia e dell’estro che spesso viene rappresentata sul palcoscenico. Insomma, un lavoro completo e di grande interesse, che potrebbe quasi fare invidia ad uno studente universitario.
Quel diploma, Martina Natale lo ha meritato davvero. E infatti la Commissione ha consegnato alla famiglia della ragazza, una pergamena, non appena le giovani compagne hanno concluso la loro esposizione e subito dopo la proclamazione. Purtroppo il diploma consegnato non ha altra valenza se non quella simbolica, ma i professori sono chiari: si sono attivati affinché il Ministero possa certificare il diploma ufficiale a nome di Martina Natale. Ad anticiparle c’è stato però il ministro Bussetti, che non ha dovuto neanche ricevere la richiesta ufficiale per telefonare alla famiglia di Martina, promettendo di consegnare il diploma personalmente.
E non c’era bisogno di conoscere Martina per capire quanto fosse speciale. Il gesto compiuto dalle compagne e dai professori è più eloquente di ogni parola.
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